
RIMINI: Omicidio Niang, crescono i sospetti su coppia di cugini arrestati | VIDEO
Tornano ad alimentarsi i sospetti sulla coppia di cugini albanesi, di 21 e 28 anni, arrestati mercoledì scorso a Rimini per possesso illegale di arma da fuoco. Il fermo era avvenuto poco distante dal luogo del ritrovamento del cadavere di Makha Niang, il 27enne freddato con due spari la notte prima. Le prime indagini avevano mostrato una incompatibilità tra la pistola che ucciso il giovane lavapiatti e quella dei due arrestati. Ma cinque parole carpite da una conversazione di questi ultimi li hanno fatti ripiombare al centro dell’indagine. “Non dire niente dell’omicidio”, è quanto avrebbe detto uno dei due cugini all’altro dopo l’arresto. Un testimone avrebbe poi visto mercoledì notte, nel luogo dell’omicidio, un suv analogo a quello guidato il giorno dopo dai due soggetti. Per quanto riguarda il movente, si guarda al cellulare della vittima, che nei minuti prima di essere stato ucciso aveva chiamato più volte una donna, una prostituta, che avrebbe incontrato ripetutamente. Una delle ipotesi è che l’assassinio fosse la punizione per quella relazione. Ancora nessuna certezza. Ma le prossime ore potrebbero essere determinanti e portare ad almeno un arresto per omicidio. Intanto la famiglia di Makha Niang ringrazia Rimini per la vicinanza che le sta dimostrando in queste ore, e tutta la comunità senegalese locale chiede giustizia.